martedì 15 febbraio 2011

Per Berlusconi a Milano sei procedimenti pendenti

Milano, 15 feb. (Adnkronos) - Sei processi solo a Milano. E' questa la 'fotografia' giudiziaria che attende Silvio Berlusconi nel capoluogo lombardo dopo che questa mattina il gip Cristina Di Censo ha accolto la richiesta della procura e ha rinviato a giudizio il premier per concussione e prostituzione minorile nell'ambito del caso Ruby.

In ordine: il prossimo 28 febbraio riprenderà la causa sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset, uno dei procedimento sospesi in attesa della sentenza della Consulta sul legittimo impedimento continuativo. Nella causa, dove Berlusconi risponde di frode fiscale insieme ad altri imputati, debbono essere sentiti diversi testimoni e debbono essere organizzate udienze all'estero.

Il 5 marzo riprenderà invece l'udienza relativa a Mediatrade, l'ultimo filone d'inchiesta sui diritti tv arrivato al giudizio di un gup. Berlusconi risponde di appropriazione indebita fino al 2006 e frode fiscale fino al 2009. Tra gli imputati figura anche il figlio Piersilvio.

L'11 marzo sarà la volta del processo per la corruzione di David Mills. Ma per quella data (il particolare è già emerso, ndr) Berlusconi sarà a Bruxelles per un consiglio d'Europa straordinario sull'economia. La richiesta di rinvio per legittimo impedimento appare, già da oggi, come un atto dovuto. Ma non è finita.

Il premier in primavera dovrà comparire anche nell'udienza sul capitolo relativo al passaggio dell'intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino nell'indagine sulla mancata scalata alla Bnl da parte di Unipol. Per il leader del Pdl i pm hanno chiesto l'archiviazione delle accuse di ricettazione e concorso in rivelazione di segreto d'ufficio.

Per Berlusconi si potrebbe profilare poi un'udienza camerale in relazione a un'altra richiesta di archiviazione avanzata in questo caso dal procuratore aggiunto Francesco Greco, cioè il presunto aggiotaggio commesso a Santa Margherita Ligure, quando il premier invitò gli imprenditori a non dare pubblicità ai giornali "che remano contro".

Nessun commento:

Posta un commento