Ma compaiono anche i manifesti per la Repubblica di Salò.
ROMA - Sono iniziate a Roma le celebrazioni per il 2 giugno, Festa della Repubblica (in questa data nel 1946 venne svolto il referendum tra monarchia e repubblica come forma dello Stato). Manifestazioni che quest'anno vedono un parterre più ricco del solito, dato che festeggiamo anche i 150 anni dalla riunificazione italiana. Oltre 80 delegazioni di altrettanti Paesi, con 40 capi di Stato, dal russo Dmitri Medvedev al palestinese Abu Mazen, dal vicepresidente Usa Joe Biden al re spagnolo Juan Carlos. Per questo le misure di sicurezza prese sono state portate al massimo livello, con oltre 2500 tra poliziotti, Carabinierio, finanzieri, ecc. e con la chiusura al sorvolo dello spazio aereo sopra la capitale.
Una manifestazione che però non seppellisce i problemi italiani. Mentre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quando è arrivato all'Altare della Patria, è stato accolto da scroscianti applausi, sorte diversa èper il Presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi, il cui arrivo è stato subissato dai fischi. Tanto che poi ha deciso di spostarsi in automobile per il resto del tragitto.
A Roma sono anche apparsi dei manifesti, che la Digos ritiene riconducibili ad ambienti di estrema destra, con la scritta "2 giugno, l'unica Repubblica è quella Sociale", scritto in caratteri rossi e neri su sfondo bianco. Evidente il riferimento all'ultimo ridotto del fascismo, la cosiddetta Repubblica Sociale di Salò.
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