giovedì 2 giugno 2011

I ribelli accusano Gheddafi "Pronto a colpire in Italia"

Arrestati a Perugia due lealisti. E il raiss minaccia gli insorti con le autobomba

GUIDO RUOTOLO

ROMA
Aveva dichiarato guerra all’Italia, il raiss. Tradito dall’«amico» Berlusconi, Muammar Gheddafi voleva vendicarsi. E la sua strategia prevedeva una prima fase: l’occupazione della sua (ex) ambasciata a Roma passata con i rivoltosi. Non è soltanto una ipotesi perché le nostre forze di sicurezza e le indagini della Procura di Perugia hanno sventato il blitz, e arrestato due gheddafiani, Seleh Khalifa Omran Khalifa e Abdel Hadey Salem Adel.
Da quando è iniziata la rivolta in Libia e da quando la Nato è entrata in azione per far rispettare la risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, è la prima offensiva all’estero del Colonnello di cui si ha notizia. Offensiva sventata dalle forze di polizia e dalla magistratura di un Paese della coalizione. Domenica notte un gruppo di lealisti doveva occupare l’ambasciata di via Nomentana, a Roma. Una «irruzione violenta» per togliere «la bandiera dell’opposizione a Gheddafi che era stata issata nell’ambasciata», e «cacciare con la forza» l’attuale ambasciatore Hafed Gaddur, «rappresentante in Italia del governo libico di opposizione a Gheddafi».
Continua ...

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