venerdì 29 luglio 2011

NO Tav, la distanza tra quello che succede qui e quello che vi racconta la TV


Fra il paese reale, vissuto sulla strada e raccontato in rete, ed il paese virtuale, vissuto in poltrona e raccontato da giornali e TV, la distanza si è fatta ormai abissale, fino al punto da arrivare a costituire due universi antitetici privi di contatto fra loro.
Tutti coloro che non hanno la capacità, il tempo o la voglia di attingere da internet il proprio bagaglio informativo, e costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione, restano relegati in un mondo virtuale, costruito ad hoc per emarginarli dalla realtà e veicolato presso l'opinione pubblica da pennivendoli e mezzibusti TV, deputati a rendere credibile un mondo di fantasia che non esiste.
 
La conseguenza più evidente di questo stato di cose è costituita da una manipolazione sempre più profonda dell'opnione pubblica, condotta al guinzaglio laddove chi tira le fila dell'informazione intende portarla.
 
Per meglio leggere le dinamiche di questo processo, proviamo a rifarci ad una serie di avvenimenti di questi ultimi giorni che riguardano la lotta contro il TAV in Valsusa, in merito ai quali conosciamo nel dettaglio la realtà dei fatti, avendola vissuta in prima persona.
 
Con la premessa che gli accadimenti in oggetto e la loro rappresentazione filmica nel mondo di fantasia, non costituiscono un'anomalia, ma al contrario rappresentano lo specchio fedele di quanto avviene sistematicamente in ogni angolo d'Italia, in merito alle questioni più svariate.
 
Dopo un paio di settimane durante le quali pennivendoli di ogni risma e colore hanno dispensato menzogne a pioggia in merito alla manifestazione svoltasi a Chiomonte il 3 luglio, animando di fittizia vita ectoplasmatici black block ed incensando la correttezza delle forze dell'ordine, impegnate (mai viste dai reporter) a gasare cittadini inermi e sparare lacrimogeni ad altezza uomo in faccia al malcapitato di turno, si diffonde in rete un filmato.
 
Mostra il reale volto dei poliziotti e carabinieri presenti a Chiomonte, impegnati a scalciare e sprangare un manifestante che giace inerme a terra, a lanciare pietre sulla testa dei contestatori e distruggere con le ruspe ciò che resta di un antico sito archeologico megalitico.
 
Posti di fronte all'evidenza delle immagini che stanno spopolando in rete, alcuni telegiornali (LA7 e TG3 in primis) tentano di salvare in corner il mondo virtuale costruito a tavolino, mandando in onda qualche pillola del filmato stesso, insieme a commenti di varia natura che deplorano l'accaduto, ma giustificano i poliziotti che avrebbero "solamente" lanciato le pietre che in precedenza erano state lanciate loro. Giustificazioni, oltretutto non corrispondenti a verità, talmente deliranti da bastare per qualificare il mezzobusto di turno.
Continua ...

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