Una nota risponde al senatore leghista: "E' già applicato al personale del Colle la supertassa di solidarietà". Il politico del Carroccio aveva detto: "C'è una supercasta della presidenza della Repubblica che vuole conservare i privilegi"
ROMA - Il Quirinale non ci sta a passare per privilegiato rispetto alla manovra. E risponde, con una nota durissima, alle frasi pronunciate stamattina dal leghista Roberto Castelli. Questo il messaggio che arriva dall'ufficio stampa della presidenza della Repubblica: "In relazione alla dichiarazione del senatore Castelli, secondo cui non si sa quali super boiardi della presidenza della Repubblica sarebbero esclusi dal contributo di solidarietà, si rileva non solo che il Quirinale è estraneo alla formulazione della norma contenuta nel maxi-emendamento del Governo di cui Castelli fa parte, ma anche che a tutto il personale della Presidenza già si applica il contributo di solidarietà a suo tempo introdotto per la Pubblica Amministrazione". "Naturalmente - conclude la nota - ogni determinazione in materia può essere esplicitata dal Governo; è ad esso che spetta dare chiarimenti e indicazioni in proposito". Come dire, quel governo di cui Castelli fa parte.
Ma ricordiamo cosa aveva detto Castelli: "C'è una super casta romana che non se ne vuole dare per inteso e vuole mantenere tutti i propri privilegi. Infatti nel maxi-emendamento del governo si può trovare una disposizione che esonera dal taglio delle indennità prevista per tutti gli organi costituzionali i super boiardi della corte costituzionale e della presidenza della repubblica".
"In questo momento - aggiungeva Castelli - il maxi emendamento è all'esame delle commissioni e la fiducia verrà votata solo stasera. C'è ancora tempo per cambiare questo testo. Mi rivolgo al presidente della Repubblica affinchè intervenga a sanare questa...ciascuno la giudichi come crede".
Subito dopo, arriva la correzione di rotta di Castelli, che prova a chiudere la polemica: "In primo luogo, non ho mai detto che la manovra sia stata ispirata dal Quirinale. In secondo luogo anche io non so quali e quanti siano i super boiardi che beneficeranno di questa norma".
La Lega è una delle forze politiche più lacerate dalla manovra. E sono molti i segnali di nervosismo che arrivano dal Carroccio. Oggi l'organo di partito, La Padania, dopo aver per settimane insistito sulla difesa delle pensioni fatta dal Carroccio, ha evitato nel titolo qualsiasi riferimento al tema. Limitandosi a scrivere "Via libera alla manovra".
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