sabato 25 giugno 2011

P4, Frattini spiegò a Bisignani: «Qui si comprano i senatori»


Spuntano anche le manovre sui fondi per l'editoria.

I pm Henry John Woodcock (d) e Francesco Curcio (foto Ciro Fosco - Ansa)
di Cristiana Mangani e Massimo Martinelli
ROMA - La passionaccia di Luigi il lobbista è stata sempre quella: la politica. Talvolta di partito, in altre occasioni di governo. In qualche caso, anche politica disinvolta. Come emerge dai suoi colloqui con segretari di partito, con parlamentari. E con ministri, come Franco Frattini, responsabile del dicastero degli Esteri. Sono i giorni in cui il Governo rischia grosso dopo la fuoriuscita dei finiani e durante la bufera sui Tulliani. È Bisignani a chiamare il ministro. Glielo passa la segretaria e lui comincia a parlare della casa di Montecarlo e del fatto che sta per uscire una copia di Panorama con sette pagine sull’argomento. «C’è un’intervistona a Gaucci, l’hai vista? Voglio dire, in questa fase! Stamattina ho incontrato Ronchi, ora sto incontrando Viespoli. Sai anche Gianni gli ha detto che non possiamo minacciare ogni giorno perché la paura fa novanta. Ci vuole niente sull’onda della paura: tre senatori che ti passano di qua e ti fanno il governo tecnico, perché alla Camera i numeri ci sarebbero in teoria». «Certo al Senato no» risponde Frattini. E aggiunge di avere qualche timore sulla possibile compravendita di parlamentari: «Però se si prendono e comprano quattro, cinque senatori, sei senatori, proponendogli posti da sottosegretario e ministro, questi si spostano. Piuttosto che andare a casa fanno il ministro. Per salvare la loro pelle, ci mandano tutti nel baratro».
Continua ...

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