ROMA - Valutazione ampiamente negativa di Standard & Poor's della manovra economica italiana da 47 miliardi e della situazione economica generale. Secondo una nota dell'agenzia di rating, ci sono punti positivi: il taglio delle pensioni d'oro previsto nella legge delega sulla riforma fiscale, l'accordo tra sindacati e Confindustria (che può consentire un forte taglio degli stipendi per i dipendenti nel privato), l'aumento dell'età per andare in pensione già stabilito di 3 mesi ogni anno a partire dal 2014. Tutte misure che consentono tagli alla spesa pubblica, ritenuta dall'agenzia di rating un fattore assolutamente negativo per l'economia nazionale.
Ma resta il problema della bassa crescita (secondo le previsioni del governo, fino al 2016 non si supererà mai 1,6%) a rovinare tutto. Tra il 2005 e il 2011, fa notare l'agenzia di rating, il Pil pro capite è diminuito dello 0,9%. Senza adeguate misure tese ad incentivare la crescita del Pil e a far crescere i salari, sarà impossibile ridurre in maniera convincente il debito pubblico, che quest'anno raggiungerà, secondo le previsioni, il 120% del Pil.
Per questo S&P conferma che c'è una probabilità su tre che nei prossimi 24 mesi il rating dell'Italia venga abbassato.
Ma resta il problema della bassa crescita (secondo le previsioni del governo, fino al 2016 non si supererà mai 1,6%) a rovinare tutto. Tra il 2005 e il 2011, fa notare l'agenzia di rating, il Pil pro capite è diminuito dello 0,9%. Senza adeguate misure tese ad incentivare la crescita del Pil e a far crescere i salari, sarà impossibile ridurre in maniera convincente il debito pubblico, che quest'anno raggiungerà, secondo le previsioni, il 120% del Pil.
Per questo S&P conferma che c'è una probabilità su tre che nei prossimi 24 mesi il rating dell'Italia venga abbassato.
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