venerdì 1 luglio 2011

"A Pisani regalavo casse di champagne ma temevo più lui di cento camorristi"


Il boss pentito che ha messo nei guai il capo della squadra mobile di Napoli: "Mi proteggeva e io lo aiutavo a catturare i latitanti
di IRENE DE ARCANGELIS

NAPOLI - È un macigno quello che cade sulla brillante carriera dell'uomo che ha arrestato il super latitante dei Casalesi Antonio Iovine, un masso che interrompe il percorso verso il traguardo di più giovane questore d'Italia. Il nome di Vittorio Pisani, indagato per favoreggiamento, compare troppe volte nelle carte del gip che ha disposto la misura cautelare. Troppo amico di un boss oggi pentito, troppo vicino a un circuito di ristoratori che investivano i proventi dell'usura per fare riciclaggio.

L'incontro al ristorante
Il capoclan oggi pentito Salvatore Lo Russo racconta ai magistrati: "La paura che provo non è da meno. Sono perfettamente consapevole della potenza del dottor Pisani e non so cosa possa accadermi. Le dico anzi che temo più la sua persona che cento camorristi. I miei rapporti con Pisani nascono alla fine degli anni Novanta durante un incontro in un ristorante della costiera sorrentina. Pisani mi diede il suo numero di telefono dicendomi che per qualsiasi cosa potevo rivolgermi a lui. Notai l'anomalia di questa circostanza, e mi incuriosii tanto che la sera stessa gli telefonai da una cabina telefonica. Fui molto diretto, gli chiesi in pratica cosa volesse da me. Lui mi chiese di incontrarci e così ci vedemmo a San Martino. Mi spiegò che era interessato a catturare Gaetano Bocchetti. Non mancai di mettermi subito a disposizione".

Continua ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/01/news/i_verbali_a_pisani_regalavo_casse_di_champagne_ma_temevo_pi_lui_di_cento_camorristi-18480779/

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