Vittorio Sgarbi affida le sue escursioni nel campo della sessuologia e dei comportamenti sociali legati ai rapporti sessuali al Giornale di Berlusconi, che li valorizza, stimolando la partecipazione su argomenti solitamente oggetto di pregiudizi. In tre, o quattro, articoli-saggi brevi, si è occupato di prostituzione, misurandosi con luoghi comuni, stereotipi, lazzi e frizzi che lasciano tempo che trovano.
Su questa materia Sgarbi ha avuto il merito di tracciare una linea divisoria netta fra il marciapiede e il salotto, fra il postribolo e la villa di Arcore, fra una festicciola osè e un’orgia di satrapi scatenati, ponendo l’accento sull’eleganza, la liberalità, la generosità, il bon ton che hanno caratterizzato le cene eleganti del premier. Nulla a che vedere con le ammucchiate. Una cosa è trovarsi insieme ad amici di vecchia data, come Emilio Fede e Lele Mora, ed un’altra rivolgersi a vecchie maitresse, megere che si guadagnano da vivere alle spalle delle prostitute.
Le dotte disquisizioni sulla diversità fra escort, ragazze immagine, dame di compagnia e amiche affettuose sono state stimolate proprio dagli articoli del critico d’arte e sindaco di Salemi.
L’ultimo saggio breve di Vittorio Sgarbi, pubblicato sabato 2 luglio, è dedicato al “bacio che piace a Saffo”. Lo spunto per questa riflessione – lo denuncia Sgarbi, è stato offerto da un articolo di Repubblica che raccontava come uno scandalo, il tenero bacio che durante una delle cene eleganti di Arcore, si sono scambiate la consigliera regionale Pdl, Nicole Minetti, e Ruby Rubacuori, in arte “nipotina di Mubarak”.
Dopo un impareggiabile excursus sulle pagine letterarie e le opere pittoriche dedicate alle effusioni lesbiche, durante il quale vengono citati autorevoli artisti ed autentici geni, Vittorio Sgarbi invoca a squarciagola la libertà sessuale e rivendica il diritto a chiunque – quindi, perché no, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – il diritto di assistere al piacevole spettacolo di un bacio saffico senza per questo doverne rispondere alla legge o alla propria coscienza.
“Due ragazzi possono baciarsi come due ragazze”, osserva lo smaliziato critico d’arte. “Nella insidiosa ricostruzione del pm Forno, Ruby non bacia, non decide spontaneamente, come tutti i ragazzi, ma è ‘stata coinvolta a febbraio in un bacio saffico con la Minetti’, è che c’è di male? Il bene è nel fatto che lo abbia fatto per desiderio, attrazione, piacere, giustificati dalla grazia della Minetti, più bella di Ruby…”.
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento