lunedì 30 maggio 2011

Tre miliardi e 240 poltrone ecco il tesoro di Palazzo Marino

I conti del comune di Milano, un'azienda dai grandi numeri: 16mila dipendenti, 22 società partecipate e 70 tra fondazioni ed entri. Il nuovo sindaco dovrà faticare per far quadrare i conti. Senza dimenticare i nodi di Expo e Sea in Borsa

di ALESSIA GALLIONE
MILANO - Se vincerà Giuliano Pisapia, sarà la prima operazione che farà: guardare nei bilanci del Comune per capire realmente la situazione ereditata e con quali risorse mettere in moto la sua idea di città. Ma anche Letizia Moratti, nel caso venisse riconfermata, dovrà riaprire il libro dei conti. Per trasformare in realtà le ultime carte elettorali, dall'Ecopass ai parcheggi sotto casa gratuiti per i milanesi: introiti a cui dire addio. Fino alla promessa delle promesse: non aumentare le tariffe, garantendo gli stessi servizi.
Un'impresa non facile per chiunque si troverà alla guida. Tra i tagli sempre più feroci di Roma, le partecipate spremute per far quadrare entrate e uscite. E molte partite in sospeso, come la quotazione in Borsa della società aeroportuale, da cui dipendono le sorti economiche dell'amministrazione. Il futuro di "Palazzo Marino spa".
È una grandissima azienda, il Comune di Milano. E il sindaco, un manager. Non solo perché (tra 3mila vigili, 5mila educatrici e assistenti sociali, 1.100 impiegati, 154 dirigenti) dà lavoro a 16mila dipendenti e amministra un bilancio da 2,4 miliardi di euro di spese correnti ogni anno.
Continua ...

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