Roma, 4 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - In aumento i casi di infezione da variante dell'E.coli (Ehec) e della complicanza piu' temuta, la sindrome emolitica uremica (Hus), arrivati rispettivamente a 1.283 e 551. Diffusi ora in 13 Paesi. Alla Germania si sono infatti aggiunti 11 Stati europei, con la Polonia ultima in ordine di tempo, e gli Usa. Questo il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) diffuso oggi sul sito.
In Germania, 'epicentro' della nuova infezione, sono stati notificati 520 casi di sindrome emolitica uremica, di cui 11 fatali: il 70% delle persone colpite sono donne e l'89% adulti al di sopra dei 20 anni. Nel Paese, inoltre, sono 1.213 i contagi del batterio (senza Hus) notificati, di cui sei mortali e, anche in questo caso, il 61% delle persone colpite sono donne e l'88% adulti. A questi si sono aggiunti i casi segnalati in altri 11 Paesi europei, 31 di Hus di cui uno mortale, e 70 di infezione da E.coli.
Nel dettaglio: Austria (Hus 0, Ehec 2), Repubblica Ceca (0 e 1), Danimarca (7 e 10), Francia (0 e 10), Olanda (4 e 4), Norvegia (0 e 1), Spagna (1 e 0), Svezia (15 e 31), Svizzera (0 e 3), Regno Unito (3 e 8), Polonia (1e 0). Il batterio killer e' arrivato anche negli Stati Uniti, dove si sono registrati due casi di sindrome emolitica uremica. Tutti i pazienti - precisa l'Oms - sono persone che vivono o sono state nel nord della Germania durante il periodo di incubazione dell'infezione, in genere 3 0 4 giorni (ma puo' variare di 2 -10 giorni) dopo l'esposizione al batterio. E' stato confermato dai test di laboratorio che in un numero crescente di casi il sierotipo dell'E. coli responsabile e' lo 0104:H4, conclude l'Oms.
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