TELAVIV – L’estremismo e l’ottusione sionista non risparmia nemmeno i cani.Secondo il Corriere della Sera, una corte rabbinica ultraortodossa di Gerusalemme ha stabilito che un cane venga lapidato a morte, definendolo “un’immonda bestia” e ritenendolo l’incarnazione di un avvocato poco gradito per aver, anni fa, offeso i giudici del rabbinato locale.
Il rabbino estremista ha visto il cane randagio mercoledì scorso entrare in un luogo ritenuto sacro, la corte rabbinica per gli affari finanziari, e si è convinto che fosse il suo antico nemico, morto da anni. Il cane è ritenuto un animale impuro dalla tradizione religiosa e ha terrorizzato molte delle persone presenti, soprattutto perché non si lasciava cacciare fuori.
Poi uno dei rabbini ha iniziato a ventilare che si trattasse dell’avvocato reincarnato che li aveva offesi, e gli altri gli sono andati subito dietro. Si è proceduto ad un processo sommario e il cane è stato condannato a morte.
Non si sa se il cane sia stato lapidato sul serio, ma si dice che il rabbino abbia reclutato un gruppo di ragazzini e consegnato loro le pietre, ordinando loro di uccidere all’istante la bestia. Ma il cane, si racconta, ha capito la mal parata e se l’è data a gambe.
“La decisione di lapidare il cane è stata presa dai rabbini a causa dell’offesa arrecata alla corte. Non è stata emessa una vera e propria sentenza ufficiale ma ai bambini è stato detto di lanciare le pietre contro l’animale. L’intenzione non era di causare sofferenze al cane: piuttosto, l’hanno considerato il modo più appropriato per pareggiare i conti con quell’anima che s’è reincarnata nella povera bestiola”, dice l’assistente del rabbino che avrebbe dato l’ordine di condanna a morte.
Il tutto significa che la corte rabbinica è così imbecille da non percepire che il cane non comprende che non deve entrare nei luoghi sacri.
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