sabato 9 luglio 2011

La Sicurezza ai tempi della Violenza


Quando il pericolo maggiore è chi ci protegge
E' un particolare che salta all'occhio quando si sfila a una manifestazione: passi accanto, davanti, dall'altra parte della piazza rispetto alla polizia, e senti subito quel fremito da "vi saltiamo alla gola" da parte di chi sta col casco e lo scudo, in divisa.

Ho passato anni, ma che dico... decenni a giustificare l'uso della forza da parte della polizia di stato. C'era sempre un cavillo, una buona motivazione, una giustificazione magari tirata alle cariche, ai lacrimogeni, alle botte; poi ci son finito in mezzo.

Poi ho visto i lacrimogeni, poi ho visto il vicequestore Ricifari far partire le cariche a Brescia contro gente non solo inerme, ma che magari stava uscendo dal negozio, che non c'entrava niente.
A Roma ho visto una caccia al collo gratuita e immotivata, frutto di persone tanto esaltate da parere più dei cowboy che dei poliziotti.
In Val di Susa penso che sia saltato agli occhi di tutti, nonostante i giornali e i tg abbiano mostrato solo i manifestanti violenti, e non ciò che facevano gli eroi dello stato.

Questo comportamento si può facilmente inserire in un contesto malato, tipico di una società fortemente disinteressata alla realtà, alla verità, preferendole l'odio precotto e gli slogan facili, da urlare e gridare, per condannare e punire; ho sentito persone richiedere aerei per sganciare acido sui manifestanti (!!!!), ho parlato con cittadini che chiedevano di metter fine alla tolleranza e di passare alle maniere forti; ho sentito il ministro dell'interno parlare di "assassini" e "violenti".
Poi mi son ricordato di Roma: le stesse identiche parole.
Continua ...

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