Dopo la richiesta di arresto a Napoli, una nuova inchiesta sul deputato a Roma. Due imprenditori arrestati per finanziamento illecitodi CARLO BONINI
ROMA - Prima Napoli 1. Ora Roma 2. In meno di ventiquattro ore, su Marco Milanese si chiude il secondo braccio della tenaglia giudiziaria che lo ha stritolato. Il gip di Roma, Anna Maria Fattori, su richiesta del pm Paolo Ielo, contesta all'ex consigliere politico di Tremonti un nuovo reato: finanziamento illecito dei partiti.Lo stesso per il quale ordina la cattura degli "imprenditori" Tommaso Di Lernia e Massimo De Cesare (il primo era già detenuto nell'inchiesta sugli appalti Enav, il secondo è da ieri sera ai domiciliari) e di cui sono accusati a piede libero Fabrizio Testa, ex manager pubblico (è stato nel cda di Enav e quindi presidente della controllata "Technosky") e Lorenzo Cola, "consigliere globale di Finmeccanica", protesi del suo presidente Pier Francesco Guarguaglini, già detenuto lo scorso anno nella vicenda dei fondi neri "Digint".
E' una storia - come documentano le 33 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare - esemplare del sistema degli appalti e delle nomine nelle società a partecipazione pubblica. Nella quale "la prova è raggiunta, perché piena", su cui Milanese ha ritenuto di non dover rispondere, un mese fa, alle domande del pm e per la quale, dunque, la Procura si prepara a disporre il giudizio a citazione diretta (Milanese verrà processato in autunno da un giudice monocratico).
Ed è una storia che gira intorno ad un magnifico yacht, un "Dolphin 64" di 20 metri della Mochi Craft, che Milanese possiede ma non è in grado di pagare. Del quale, come gli accade con le fuoriserie che cambia con la frequenza delle scarpe (Bentley, Ferrari, Aston Martin), decide dunque di liberarsi, accollandone però il costo ad altri e per giunta facendoci sopra una bella "cresta" da 224 mila euro.
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/09/news/milanese_yacht-18874515/
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