"HO AVUTO 2592 UDIENZE, SONO UN PERSEGUITATO".
"Mi intercettano, tanto che non ho più il telefonino".
Giornata feconda di dichiarazioni per il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. In particolare concentrate negli attacchi contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Se una legge non piace al capo dello Stato e al suo staff, quella legge torna alla Camera e al Senato. Se invece non piace alla Corte costituzionale, la respinge". Ma oggi non gli va bene neanche il Parlamento: "Lavorano al massimo 50 persone tutti gli altri stanno li', fanno pettegolezzo e poi seguono ciò che dice il capogruppo".
Poi scatta la difesa contro i processi che lo riguardano: "Sono solo processi mediatici, spero che, come gli altri 24 processi, anche questo finisca. Sono l'uomo più processato d'Italia per i processi ho avuto 2952 udienze (significa una udienza al giorno ogni giorno degli ultimi 8 anni. Se aggiungiamo i circa cinque anni di interruzioni dovuti prima alla legge Schifani, poi alla legge Alfano, infine al legittimo impedimento, starebbe a dire che Berlusconi sono 13 anni che è presente tutti i giorni in aula. Quanto è credibile? ndr). Quando mi dicono di farmi processare penso 'perdonali perché non sanno quello che dicono'. Questo non è un paese civile. Per esempio, per colpa delle intecettazioni non ho più il telefonino (mai in realtà il telefono di Berlusconi è stato intercettato, dato che è parlamentare, ndr)".
Naturalmente poi non poteva mancare l'attacco contro i magistrati: "La legge sulla giusta durata del processo ce la chiede l'Europa che ci condanna sempre perchè abbiamo i processi troppo lunghi. Il fatto che ne avrei qualche beneficio anch'io che sono l'unico e insuperabile indagato della storia dell'umanità, di tutti i tempi, fa si che non vogliano questa legge anche se è giusta. C'era un patto di Fini con la magistratura e l'Anm, e questo spiega perché non siamo riusciti a fare una legge sulle intercettazioni che è un'esigenza assoluta".
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