Proteste da politica, sindacati, cittadini dopo l'attacco di Berlusconi alla istruzione pubblica. E Repubblica ha deciso di aprire uno spazio per dare voce ai messaggi di professori, studenti, genitori
di PAOLO GALLORI"Libertà vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare princìpi che sono il contrario di quelli dei genitori". La frase rivela perfettamente l'idea che Berlusconi ha dell'istruzione, e nessuna smentita o correzione successiva ha potuto sminuire l'attacco alla scuola pubblica. Nessuna meraviglia per le voci di partiti, sindacati, società civile che si sono levate a difendere l'istruzione. E soprattutto dal mondo della scuola che si è sentito insultato e dai cittadini che già da ieri si sono fatti sentire in mille forme.
Per chiunque volesse mandare un messaggio, una foto, un video può farlo a:
Migliaia di loro hanno inviato commenti al nostro sito, che apre una iniziativa ""Io difendo la scuola pubblica perché è di tutti". Un'iniziativa a cui è già pervenuto il sostegno di Roberto Vecchioni, vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo, ma stavolta soprattutto professore, assieme a quello di Daria Colombo, anche lei insegnante. E ancora Marco Lodoli, scrittore e docente, e Paola Mastrocola, pure lei scrittrice e docente, che aggiunge: "Io difendo la scuola perché è pubblica". Aderisce Benedetta Tobagi, scrittrice e giornalista. E per difendere la scuola pubblica firmano anche lo scrittore Andrea Camilleri.
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