Roma 6 giu. - (Adnkronos/Ign) - Grande soddisfazione per il risultato del voto delle amministrative ma con la consapevolezza che c'è ancora "parecchio lavoro da fare". E con un obiettivo: "Vogliamo diventare primo partito in Italia". Così Pierluigi Bersani ha aperto la direzione del Pd nella sede del partito a Sant'Andrea delle Fratte sottolineando innanzitutto il buon esito della tornata elettorale.
Il leader del Pd rinnova al governo la richiesta di dimissioni. "La maggioranza non e' piu' quella uscita dalle elezioni. Siamo al ribaltone e al teatrino della politica". ''Ora scoprono le primarie e vogliono far passare noi da vecchi, ma l'unica cosa giovane che vedo nel Pdl sono i capelli di Berlusconi che crescono...'' aggiunge Bersani. Quindi, ribadisce la linea del Partito democratico: "La nostra strada maestra sono le elezioni, ma - avverte - siamo disponibili a considerare eventuali condizioni per cambiare la legge elettorale".
E in vista delle alleanze si registra semopre una certa diffidenza con la Sinistra di Nichi Vendola. Bersani ieri aveva detto che l''affidabilità' di Sel andrà verificata prima del voto. E oggi arriva la replica, molto seccata, del governatore della Puglia, che parla di dichiarazione "un po' pelosa e meschina". "Credo che nessuno nel centrosinistra - aggiunge Vendola- debba mettersi in cattedra e considerare i propri interlocutori come alunni che debbano sottostare a un giudizio". Questo atteggiamento, assicura il leader di Sel, deriva dalla "cultura del partito che io trovo un po' invecchiata. Al contrario tutti siamo chiamati a metterci in discussione. Quelli che venivano bollati come estremisti, hanno invece avuto una capacita' di apertura culturale che dovrebbe essere di lezione per gli apologeti del moderatismo. Bisogna avere piu' umilta', meno spocchia e piu' disponibilita' a mettersi in discussione. Questo vale per me - avverte Vendola- come vale per Bersani".
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