Roma, 6 giu. (Adnkronos) - Continuano anche oggi i disagi negli uffici postali della Capitale dovuti al malfunzionamento del sistema informatico. Uffici postali in tilt anche in Friuli Venezia Giulia, con lunghe code e nessuna sicurezza di riuscire a incassare la pensione.
''Non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane". E' quanto afferma Gianluigi Magri, Commissario Agcom.
"Non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo'', aggiunge il commissario Agcom.
Questa mattina è stato preso d'assalto l'ufficio postale di Piazza San Silvestro a Roma che pare essere uno dei pochi a funzionare nella capitale. Lunghe code in mattinata si sono registrate infatti in diversi uffici di Poste italiane a Roma. "Stamattina c'erano centinaia di persone - spiega una delle signore in coda questa mattina agli sportelli di via Arenula - poi sono andate via una volta resesi conto che i terminali continuavano a non funzionare e che era probabilmente inutile attendere". Il responsabile dell'ufficio postale di via Arenula conferma infatti che i terminali funzionano a singhiozzo e che è stato loro comunicato che i problemi dovrebbero essere risolti a breve. Stessa scena nell'ufficio postale di via Monterone, dove i dipendenti confermano la presenza di lunghe code questa mattina.
Nel frattempo ''Poste Italiane ha accolto oggi la richiesta del Codacons di aprire un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici dei giorni scorsi'', informa l'associazione dei consumatori. ''Invitiamo i cittadini che nei giorni scorsi hanno avuto problemi con i servizi postali a conservare tutte le prove dei disagi subiti, come ad esempio bollette, fatture, e contravvenzioni scadute - spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi - documenti utili per dimostrare i danni materiali legati al disservizio''.
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